DALLA FITO-COSMESI ALL’E-COMMERCE, IL NORD-OVEST PRODUCE E SI PROMUOVE

Nella regione di Jendouba la produzione agricola è andata sempre di pari passo con l’artigianato e con la tradizione di trarre dalle piante sostanze cosmetiche e medicinali. Due giovani imprenditori raccolgono questa eredità, una facendo del suo punto vendita un luogo di incontro e cooperazione, l’altro varando una piattaforma di vendita online per i produttori della zona, ma anche per la promozione del brand regionale.

A Jendouba si arriva da Tunisi attraversando lunghi tratti di una bella campagna verde e ordinata, fino ad arrivare in una zona del nord-ovest non troppo lontana dalla costa e dalla netta vocazione agricola. Ma un’altra vocazione del territorio, che più di un’impresa del progetto RESTART ha scelto di coltivare, è quella della produzione di prodotti fitoterapici e cosmetici naturali, grazie alla varietà delle sue specie botaniche e alla lunga tradizione artigianale nel settore.

Fotografia: Noomen9, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Con un forte senso di appartenenza a questi luoghi e a questa tradizione, due giovani imprenditori  hanno scelto di fondare un’azienda nel campo della fitocosmesi e della fitoterapia: Khaoula Balti, con l’apertura di punto vendita per la sua BK Flora, e Mansour Hassani. Ma quest’ultimo, oltre a creare Novaroma – un bel gioco di parole tra il termine ‘aroma’ e le antichità romane della zona - ha anche messo in rete la piattaforma di e-commerce Majrda : una vetrina per i suoi prodotti ma anche per altri piccoli produttori locali, uniti dall’interesse di promuovere, insieme a se stessi,  il marchio della loro regione.

Nel negozio di KB Flora un compendio di fitoterapia e cosmesi naturale

Basta un piccolo negozio nella località di Bousalem, per la titolare di KB Flora, Khaoula Baldi, per esporre tutti i suoi prodotti: le etichette sono tante, ma le boccette e i vasetti multicolori rappresentano in se stesse l’alta concentrazione di ingredienti degli oli vegetali ed essenziali, degli idrolatti, dei cosmetici naturali e dei prodotti fitoterapici che contengono. “Tutto è cominciato nel 2019 – racconta Khaoula – quando mi ero attrezzata in casa per una produzione artigianale e tenevo i contatti con un numero limitato di clienti sui social media. Poi, grazie a Restart, sono riuscita a realizzare il sogno di avere un negozio, dove altre clienti mi possono trovare e io posso avere rapporti diretti e di scambio con tutte loro. Dove vivo non ci sono molti spazi di socializzazione per le donne oltre ai negozi delle parrucchiere, nei caffè ci vanno solo gli uomini”. Insomma, un negozio che non aiuta la promozione e accorcia la catena degli intermediari riducendo i prezzi di vendita, ma che fa anche da luogo di socializzazione. Intanto, la sua micro-impresa ha potuto allargarsi, tanto che ora garantisce altri sei posti di lavoro, tra gestione del negozio e del laboratorio di distillazione, e raccolta stagionale delle piante.

E si è allungato, con la partecipazione di altri produttori e agricoltori locali, anche l’elenco dei prodotti sugli scaffali, con alcune spezie, miele e altri prodotti dell’apicoltura che si accompagnano ai derivati della rosa, dell’eucalipto, del rosmarino, della menta, del timo, dei semi di fico d’india e via dicendo. Alcuni prodotti di KB Flora hanno ottenuto i certificati Bio di Ecocert, ente che ha certificato anche il laboratorio come conforme alla produzione biologica.

Quello del nord-ovest della Tunisia è un marchio riconosciuto per la qualità delle sue erbe, tanto che vi sono anche produttori che vi arrivano da Sfax e Sousse per procurarsele e compiere qui la distillazione e la trasformazione, preservandone meglio le proprietà chimiche delle materie prime vegetali. Un’attività, quella scelta da Khaoula, che richiede anche una specifica formazione, di cui lei stessa ha usufruito grazie e a Restart e che le permette ora di formare anche altre persone che vogliano lavorare nel settore. Mentre alle donne che lavorano per lei sono garantiti, in linea con l’economia sociale e solidale, salari equi e coperture sociali.  E le fasi produttive e commerciali sono tutte nel rispetto dell’ambiente.

Majrda, una piattaforma di e-commerce per un brand regionale

Ma fra gli obiettivi del progetto di Khaoula vi è anche quello di inserirsi in una più ampia opera di promozione dei prodotti tipici e delle eccellenze della regione. E in questo quadro vuole giocare un ruolo importante la piattaforma di e-commerce Majrda, che non a caso ha come sottotitolo “territorio e tradizione”. A crearla, con il sostegno di RESTART, Mansour Hassani, già titolare di un'altra impresa specializzata nella  valorizzazione delle piante aromatiche e medicinali e nell'estrazione di oli essenziali e vegetali, la Novaroma.

I progetti di Mansour, 28 anni e un master in Sviluppo delle risorse vegetali, vanno infatti oltre il suo primo marchio di produzione e gli orizzonti di Ain Drahen, la cittadina di montagna dove risiede e dove raccoglie le sue materie prime vegetali. Con la sua Novaroma lavorano quattro donne e due uomini, ma lui vuole anche offrire un servizio ad altri produttori artigiani della zona, contribuendo ad allargarne la clientela e rafforzando nel contempo il brand della regione, basato a sua volta su un patrimonio di conoscenze ancestrali.

L'origine delle immagini per Novaroma è la pagina Instagram dedicatale: https://www.instagram.com/novaromalab/

“La regione nord-occidentale – racconta – è ricca di artigiani che operano in diversi settori (ceramica, artigianato, estrazione di oli essenziali, rattan, tessuti, legno, ecc.) e che producono per lo più oggetti fatti a mano, ma in molti casi queste attività rimangono limitate, con un volume di vendite molto basso. La redditività di alcuni progetti è diminuita fino al 45% negli ultimi anni” e la piattaforma di e-commerce vuole appunto offrire una soluzione per facilitare la commercializzazione e ridurne i costi. Alla sua piattaforma, lanciata grazie a Restart, hanno aderito finora, oltre a Khaoula Balti, una dozzina di produttori, ma il suo obiettivo è di arrivare a una cinquantina di adesioni in cinque anni, tra start-up e piccole imprese di giovani e di donne.

Certo, in una società dove ancora prevalgono mentalità tradizionali non è un’impresa sempre facile. “Talvolta è difficile convincere i produttori non abituati a usare piattaforme on-line – spiega Mansour – e che cercano ancora un contatto diretto con il cliente. Inoltre, prima di aderire alla piattaforma serve una formalizzazione dell’impresa, e le vendite richiedono qualche passaggio in più, rispetto a quelle che si fanno grazie a Facebook e Instagram.  Ma la piattaforma – prosegue – permette di raggiungere nuovi clienti sia al dettaglio che all’ingrosso, e mette a disposizione spazi di promozione per ciascun marchio, che può continuare ad essere venduto anche in forma diretto”.
Un ostacolo a una maggiore diffusione del commercio online in Tunisia è rappresento dal fatto che le normative non permettono l’uso di carte di credito per le transazioni finanziarie con l’estero, cosa che taglia fuori i consumatori tunisini dalle grandi realtà internazionali come Amazon. Nel Paese esistono due piattaforme di e-commerce di carattere generalista e un decina di specializzate, racconta ancora Mansour, ma la sua idea è diversa: realizzarne una a vocazione spiccatamente regionale, appunto, per la promozione specifica del territorio del nord-ovest. Per gli aspetti tecnici, precisa, si è ispirato al modello della piattaforma Iley’com per il commercio sociale e solidale, ma con un ingrediente in più, appunto: l’orgoglio dell’identità locale. Il Nord-ovest della Tunisia ha tutto – conclude Mansour – il mare, la montagna, i boschi, l’artigianato, l’archeologia. Ed è da qui che si deve partire per la sua promozione. 

MAJRDA

Territorio e tradizione

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