L’OASI E LA MEDINA DI CHENINI GABES, DUE PROGETTI PER SALVARLE DAI RIFIUTI

Un sito professionale di compostaggio degli scarti delle palme ha già avuto ricadute positive sull’ecosistema e vantaggi economici per la rivendita, mentre un’azione pilota di raccolta differenziata ha rimesso ordine e fatto pulizia nelle vie della medina. In entrambi i casi, grazie all’associazione Asoc e al coinvolgimento delle istituzioni e della cittadinanza, si è puntato sulla diffusione di una nuova cultura per la difesa della salute e dell’ambiente.

Ridare respiro all’ecosistema dell’oasi di Chenini Gabes, riportando al centro degli sforzi per la riqualificazione ambientale del territorio il sito di compostaggio creato dall’associazione locale ASOC e attivo ormai da oltre un decennio per smaltire l’eccesso di scarti di palme. E al tempo stesso  ridare smalto alla città e alla sua antica Medina, favorendone il rilancio turistico e salvaguardando la salute dei cittadini. E’ questo il duplice obiettivo di un programma varato nell’ambito di RESTART, in collaborazione con l’Asoc impegnata da anni in un territorio che ha particolarmente sofferto per l’inquinamento ambientale.

Il sito di compostaggio, frutto di una lunga concertazione con gli altri soggetti pubblici e privati del territorio, è giunto a produrre 150 tonnellate di compost nel 2022, rispetto alle 34 tonnellate del 2018. Ma la sua realizzazione si è anche accompagnata a un’importante opera di sensibilizzazione ambientale degli agricoltori, inizialmente restii ad abbandonare i metodi di riciclo tradizionali per un sistema più efficiente ed economicamente redditizio.

Grazie alle buone pratiche sviluppate con gli agricoltori dell’oasi, si è deciso di proporre un’attività pilota coinvolgendo la città e la medina di Chenini, dove i rifiuti non gestiti erano sparsi ovunque. Il coinvolgimento della cittadinanza e delle scuole ha permesso il varo, in collaborazione con la Municipalità e con la stessa Asoc, di un progetto pilota per la raccolta differenziata, con cassonetti e servizi di raccolta periodici. Un processo in cui oltre all’Asoc, che si occupa del trattamento della componente organica, sono coinvolte anche società private che raccolgono plastica e carta.

L'origine delle immagini  è la pagina Facebook dell'associazione: https://www.facebook.com/AssociationDeSauvegardeDeLOasisDeCheniniGabesasoc

La storia del sito di compostaggio inizia alla fine degli anni ’90 proprio con Asoc nell’oasi di Chenini Gabès, dove nasce e si afferma come buona pratica dopo uno studio diagnostico iniziale: l’oasi appariva satura e ormai compromessa per un eccesso di rifiuti derivanti dalle palme e la difficoltà di gestirne lo smaltimento. L’associazione decise allora di coinvolgere la Municipalità e alcuni partner dell’associazione, ma anche l’Ira (lstituto tunisino per le regioni aride) e i delegati all’Agricoltura per la regione di Gabès. Dopo un attento studio e la decisione di produrre compost, nel 1999 l’Asoc riuscì ad acquistare il primo piccolo tritarifiuti mobile, con cui realizzare direttamente presso gli agricoltori il trattamento organico dei rifiuti di palma. Nel giro di qualche anno l’associazione ha pensato però alla creazione di un vero e proprio sito di compostaggio, ed è nella ricerca dei fondi che ha incontrato COSPE: tra il 2003 e il 2004 l’Asoc è riuscita a presentare il suo progetto e vincere un bando per i finanziamenti necessari. La produzione di compost si avvia bene, ma la sfida successiva è quella della sua commercializzazione, cosa non scontata per la mentalità e gli usi diffusi nella zona. Nella regione di Gabès infatti il compost e il suo utilizzo agricolo non sono una novità assoluta: gli agricoltori lo producono già secondo il metodo tradizionale, mischiando rifiuti e scarti ortofrutticoli insieme a concime e poi interrandoli. L’Asoc invece ha puntato sin dall’inizio su un compost professionale e totalmente verde, incontrando tuttavia diverse resistenze e poca comprensione rispetto al suo valore ecologico da parte dei coltivatori locali, poco interessanti a partecipare nella fase iniziale del progetto.

L'Asoc ha dunque organizzato diverse giornate di sensibilizzazione sul compost verde presso gli agricoltori, presentando i molti vantaggi del compost professionale per la tutela dell'ecosistema locale. Poi ha deciso di puntare sugli obiettivi economici: invece di limitarsi agli agricoltori, ha cercato altri acquirenti, come i vivai, i privati per i loro giardini, il Comune per il verde pubblico e altre associazioni. Questa dinamica si è estesa anche ad altre località come Sfax, Gafsa, Djerba, e attualmente l'Asoc sta realizzando uno studio per il mercato di Tunisi. La cooperazione si è estesa anche agli a gruppi di allevatori, che utilizzano gli scarti del compost per produrre alimentazione animale.

Inoltre, i partner di Asoc stanno cercando di creare altri siti di compostaggio in altre città.  Il punto forte del progetto è il suo essere e su misura per l’ecosistema e i cicli di produzione dell’oasi: il ciclo è palme-rifiuti-compost, e tutto torna alle palme nell’ecosistema oasi. E in questa dinamica di economia circolare è garantita anche la sostenibilità del progetto, che ha cicli ventennali, garantendo così ricadute occupazionali. L’altra misura del successo di questa esperienza viene dalle cifre: la produzione di compost del sito di Chenini è passata dalle 34 tonnellate del 2018 alle 86 del 2020, per raggiungere appunto le 150 nel 2022.

Ma quello degli scarti di palma inerenti all’ecosistema dell’oasi, non sono gli unici rifiuti da gestire a Chenini. Quello di Gabès infatti è uno dei governatorati che maggiormente patiscono dei problemi ambientali causati dalla cattiva gestione dei rifiuti, sia industriali e chimici, sia domestici. La regione produce in particolare 6.000 tonnellate di rifiuti domestici all’anno, e questo ha spinto le autorità ad elaborare una strategia per il dopo 2020. La città di Chenini e la sua antica Medina non sono esenti dal problema, che mette a repentaglio il benessere dei cittadini, ma anche le opportunità turistiche offerte dalla peculiarità architettonica della città e dalle sue antiche tradizioni culturali, rese anch’esse uniche e peculiari dall’oasi circostante, una delle più belle del Paese. Il problema dei rifiuti non gestiti e dispersi ovunque, a danno non soltanto del paesaggio, ma anche della salubrità dell’ambiente, nasce un lato dall’inefficienza delle istituzioni preposte, dall’altro dalla mancanza di sensibilità e partecipazione della cittadinanza.

L'Asoc, insieme a COSPE, CEFA e l’associazione Gabes Action, in concertazione con la municipalità, si è quindi impegnata in un’azione pilota volta a sensibilizzare la cittadinanza sui pericoli dei rifiuti domestici e la necessità di vivere in una città sostenibile, sana, pulita e più attraente anche per i visitatori. Si è dunque cercato un buon rapporto comunicativo e partecipativo tra gli abitanti della Medina e la Municipalità di Cheneni-Nahal, ma si è anche agito con progetti educativi nelle scuole, per promuovere una cultura ambientale a partire dalle giovani generazioni. Per altro verso, il progetto pilota puntava anche a organizzare una concertazione tra i diversi attori del territorio (cittadinanza, istituzioni, aziende private), per un sistema di raccolta e gestione dei rifiuti efficace. Così è nato, nell’ambito di RESTART, il progetto pilota “La Medina, un quartiere ecologico e responsabile”: qui l’Asoc ha messo a punto la strategia per la raccolta e il trattamento differenziato dei rifiuti domestici in alcuni siti della città antica, due scuole primarie locali e cinque parchi della zona. L’associaizone ha anche coordinato le attività della municipalità e l’impresa privata partner Univers de plastiques.

L’impresa Univers de plastiques si è occupata del recupero periodico,  del trattamento e della vendita di plastica, carta o cartone, mentre la cittadinanza è stata sensibilizzata a differenziare con cassonetti per la raccolta selettiva forniti dall’Asoc. La Municipalità si è incaricata invece della raccolta dei rifiuti organici, anche qui beneficiando di bidoni trasportabili a due ruote messi a disposizione dall’Asoc. Il trattamento dei rifiuti organici spetta poi all’Asoc, nel sito di compostaggio. Il progetto ha inoltre previsto, a partire dal sesto mese di attività, che una parte del ricavato della vendita dei materiali recuperati o del compost venga destinata ad attività sociali a beneficio della Medina.

Una parte fondamentale di questo progetto è stata l’impegno dei partner a monitorare la propria attività e quantificare i rifiuti prodotti,  cosa che facilita le previsioni e la programmazione. Nel progetto è stato disposto anche un sistema di segnalazione di quanto non funzioni da parte dei cittadini. Il progetto ha coinvolto fra gli altri 150 famiglie e 400 studenti . La cittadinanza è stata coinvolta sin dall’inizio con la creazione di un comitato di quartiere e l’elaborazione congiunta del piano. Gli alunni delle scuole hanno ricevuto materiali didattici e sono stati inoltre accompagnati in visita al sito di compostaggio: sui più giovani il progetto punta infatti molto, contando sul loro effetto moltiplicatore di abitudini e conoscenze.

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