SOL+, IL FOTOVOLTAICO IN BORSA E SULLE TENDE DEGLI ECOTURISTI

Micro-pannelli incorporati in sacche ricamate per ricaricare senza pensieri tablet e cellulari, e altri più grandi ma a misura di campeggio per soggiornare in comodità anche nella natura più incontaminata. Una imprenditrice di Sousse raccoglie la sfida per promuovere il turismo ecosostenibile nelle regioni interne del Paese ancora sconosciute e incentivarne lo sviluppo in linea con l’economia sociale e solidale. Ma si propone anche per altre committenze, dagli accampamenti delle forze armate in zone isolate alle strutture sanitarie in situazioni d’emergenza.

Borse e zaini con mini-pannelli fotovoltaici incorporati per ricaricare pc e cellulari anche dove mancano prese elettriche e la stessa elettricità, e tende da campeggio realizzate con lo stesso principio per favorire la scoperta di nuovi siti per un turismo al 100% ecosostenibile. Parte da qui l’idea di SOL+ (Soleil Origine de Lumière), impresa fondata da Marwa Arbi e Makram Yousfi grazie a RESTART e all’ONG NEXUS, e che ha mosso i suoi primi passi a Sousse in un locale della pépinière del Centre International des Technologies de l'Environnement de Tunis (Citet).

Qui Marwa Arbi accoglie i visitatori con lo stesso generoso entusiasmo che l’ha spinta ad avventurarsi nell’impresa e realizzare i suoi prototipi. Ci mostra una borsa da donna ornata da un bel ricamo artigianale, ma tra le cui pieghe si nasconde il piccolo dispositivo che permetterà a chi la usa di andare dovunque, senza preoccuparsi della ricarica del tablet o del cellulare. Basta lasciarla al sole, la borsa, perché immagazzini tutta l’energia necessaria allo scopo, anche nelle località più deserte. Stesso principio si applica agli zaini degli sportivi, ma anche alle tende dei campeggiatori. I quali potranno godere di tutta l’elettricità che vogliono anche nei luoghi più remoti e immersi nella natura più incontaminata. Perché è proprio questo, il sostegno all’ecoturismo, uno dei primi obiettivi di SOL+, insieme al favorire la scoperta di nuovi siti peri il turismo alternativo, che – sottolinea Marwa – sta diventando sempre più popolare nel mondo e anche in Tunisia. E che può alimentare una positiva dinamica economica e sociale anche nelle regioni interne del Paese, ancora in attesa di essere scoperte dagli appassionati. “Il campeggio in Tunisia si sta sviluppando molto – dice – anche per il turismo di fascia alta”. Per una tenda da campeggio ha concepito un pannello fotovoltaico ampio 180x110 cm, pieghevole in due parti e del peso di 8 kg. Ma la stessa tecnologia – utile anche per capanne, foresterie e centri giovanili - può essere usata dalle forze armate per gli accampamenti in zone isolate, e nel settore della sanità in situazione di emergenza. Per tutti questi casi, Sol+ si propone di fabbricare strutture relativamente leggere, in linea con “le esigenze dello sviluppo sostenibile e del design responsabile”. Non solo, si legge ancora nel business plan presentato da Marwa per candidare il suo progetto: lo scopo è anche quello di produrre tali manufatti con scarti di tessuto, alluminio e altri materiali per rendere l’impresa ancora più ecosostenibile. E di offrire occasioni di impiego per figure e competenze artigiane, e ricadute positive per le attività agricole e commerciali dei territori interessati dallo sviluppo turistico, nel quadro dell’economia sociale e solidale. Valorizzando al tempo stesso il territorio di un Paese che conta 17 parchi nazionali e 27 riserve naturali.

Il progetto di Marwa è ancora nella fase iniziale, visto che una vera e propria linea di produzione può partire solo una volta che vi sono ordini specifici. Ma intanto ha individuato i fornitori, per i tessuti e gli elementi tecnici del fotovoltaico, e guarda agli imprenditori del settore alberghiero e del camping eco-sostenibile come primi committenti. Sono nel frattempo i suoi primi modelli a fare da ambasciatori, come quella borsa ricamata – racconta –  che ha riscosso successo in Francia proprio per il suo ricamo, realizzato da una delle quattro artigiane coinvolte. “Ne voglio fare una collezione – dice – valorizzando le donne che lavorano con tecniche tradizionali”. Quanto alla resa in termini energetici della stessa borsa, è stata concepita per essere sufficiente a garantire – precisa – la ricarica di un telefono e di un pc e tre ore di illuminazione.

Marwa, estroversa e comunicativa, ha perfezionato i suoi studi grazie al Master 3D (Design pour le Développement Durable) all’Istituto superiore di belle arti di Sousse (ISBAS) – con un progetto di fine studi proprio sull’energia solare da fotovoltaico nelle stazioni balneari - e lavorato in una catena alberghiera, per poi passare alla promozione nel settore immobiliare. Ha inoltre avuto un’esperienza lavorativa in una società per il fotovoltaico e una formazione professionale come installatrice. La Tunisia, ricorda, si propone entro il 2030 di coprire il 30% della propria produzione di elettricità con energie rinnovabili. “Il mio obiettivo di vita – sottolinea – è realizzare un progetto nel campo dell’industria e dell’energia rinnovabile che risolva un problema integrando innovazioni tecnologiche e design, preservando nel contempo l’ambiente e rispettando l’ecosistema e i fondamenti dell’ESS”.

Il master 3D a cui Marwa ha partecipato è stato attivato grazie ad una collaborazione tra l’Università di Sousse e l’Università di Firenze nel quadro di un progetto TEMPUS. Questa collaborazione fruttuosa tra le due università e in particolare l’ISBAS e DIDA (Dipartimento di Architettura di UNIFI), che è stata ulteriormente rafforzata nel quadro del progetto RESTART, ha permesso di formare tanti giovani italiani e tunisini e di sviluppare idee interessanti e innovatrici che poi si sono trasformate in attività concrete quando hanno trovato il terreno giusto come racconta Hayfa Ben Thabet, responsabile del corso di Design Thinking.

Condividi questo articolo

DOVE TROVARCI

Pépinière d'entreprises de l'ISET Sousse

CONTATTI

solplusdesign@gmail.com

+216 53692332

Scroll to top